(04 giugno 2025) Onslaught + Cryptosis +Darkhold + Ashen Fields + Kharon, live @Druso, Ranica (Bg)

Info

Provincia:BG
Costo:27,00 euro
Eccomi qui in una bella giornata tardo primaverile di inizio Giugno fare il live report di una bella serata totalmente all’insegna dell’heavy metal in varie forme e soprattutto stavolta vicino a casa, al mitico Druso di Ranica (Bg).
Gli headliner della serata sono gli immarcescibili inglesi Onslaught, alfieri del thrash più violento e devastante sul suolo britannico qui giunti per celebrare il quarantennale del loro debutto, il mitico “Power From Hell” del 1985.
A far loro compagnia ci pensano gli olandesi Cryptosis da poco tornati con il nuovo album, “Celestial Death” per Century Media, i nostrani Darkhold , Ashen Fields e Kharon.
Giungo nel locale dove la maggior parte delle persone e seduta fuori a bere ed all’interno pochissimo pubblico a sostenere gli orobici Darkhold (i genovesi Ashen Fields ed i siciliani Kharon invece li perdo per questioni lavorative mannaggia); c’è da dire che la prova offerta in casa è intensa pur nella sua brevità, avendo anche un frontman che è un leone da palco che arringa la pochissima gente come Claudio Facheris ex Methedras; la formazione propone un solidissimo groove metal ben suonato e mi hanno colpito la malsana “Savage” ed “Hypnotized by evil”.

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Cambio di palco e genere e passiamo ai giovani virgulti Cryptosis, un trio olandese che mi ha sinceramente stupito per la proposta, un thrash/prog debitore di influenze voivodiane ma che sa anche abbinare sfuriate tipicamente black metal.
Il terzetto di giovanotti tiene bene il palco, i suoni sono ben definiti e potenti ed attirano il pubblico sotto lo stage; un esempio del loro estro è la bella “Death technology” che si dipana tra parti serratissime ad altre più complesse con il bassista che si diletta in pose plastiche ed il frontman e chitarrista Laurens Houvast che alterna timbri puliti a scream estremi.

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La formula è di sicuro impatto con anche l’aggiunta di basi tastieristiche dall’effetto fantascientifico come nella bellissima “Transcendence”; c’è da dire che il terzetto ha conquistato gli astanti e ha ringraziato con calore il pubblico italiano, spero di potermeli rivedere da headliner perché si meritano tutto data la caratura tecnica e l’umiltà del carattere.

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Ma sta per arrivare il momento clou della serata, la calata della compagine albionica, che presenta un nuovo frontman che pur essendo entrato da poco tiene in pugno lo stage, si parte con la titletrack del loro esordio seguita da “Death metal” ed una sfilza di classici scatenando una bolgia; c’è da dire che uno dei veri mattatori è anche il bassista Jeff Williams sempre pronto ad interagire con il pubblico presente ed a scorrazzare sul palco.

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Uno dei momenti più belli del loro concerto è stata l’ospitata del buon Facheris nella terremotante “Metal forces” cantata a squarciagola da tutti e non vi dico la bolgia che si è scatenata quando a sorpresa hanno omaggiato Lemmy ed i Motorhead con una cover devastante di “Iron fist”.

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Quello che mi ha veramente colpito è che nonostante il loro essere dei veterani, dimostrano un umiltà e grinta ed hanno ringraziato più volte chi fosse presente ad assistere al loro concerto.
Davvero una bell'evento coinvolgente fatto da veri appassionati e per veri appassionati, in un luogo che potrebbe diventare un perno dei concerti metal nel nord Italia, un plauso veramente a tutti e a chi ha organizzato la serata.
Report a cura di Matteo Mapelli

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