Copertina 7

Info

Anno di uscita:2025
Durata:40 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. YOU MAKE EVERY LIE COME TRUE
  2. IT AIN'T EASY
  3. TASTE OF HEAVEN
  4. NEVER READY TO GO
  5. THE FORGIVENESS TREE
  6. WHEN THE MOON CRIES WOLF
  7. TRADER'S SOUTH
  8. LEAVE HIM
  9. SIT WITH MY SOUL
  10. I WISH YOU PEACE

Line up

  • Stan Lynch: drums
  • Jon Christopher Davis: vocals
  • Jay Michael Smith: guitar
  • Brian Patterson: bass
  • Steve Ritter: percussions
  • Jay Brown: keyboards

Voto medio utenti

Se cercate un albo di rock “classico” rilassante e accogliente, che non pretende per nulla di cambiare le “regole del gioco”, ma le tratta con un buongusto e una sensibilità veramente “disarmanti”, il mio consiglio è di rivolgervi immediatamente al debutto eponimo dei The Speaker Wars.
Scoprire che dietro al monicker c’è un signore che si chiama Stan Lynch, per lungo tempo collaboratore di Tom Petty (con cui ha fondato gli Heartbreakers), nonché autore e produttore per (tra gli altri) Eagles, Don Henley, Ringo Starr, The Byrds, Toto e The Fabulous Thunderbirds, fornisce all’ascoltatore una polizza assicurativa ad elevata copertura vocazionale e artistica, mentre per il sottoscritto la vera “sorpresa” della situazione è Jon Christopher Davis, cantautore texano la cui voce sembra proprio creata per queste sonorità.
Ne scaturisce un disco su cui fatalmente aleggia l’influsso benefico di Thomas Earl Petty (artista dalle nostre parti probabilmente non considerato come merita), a cui si aggiungono contributi ispirativi di “gente” come Jackson Browne, George Harrison, Jeff Lynne, Eric Clapton, Don Henley e degli stessi Eagles, a plasmare un calderone sonoro intriso del tipico spirito del roots-rock americano, fregiato da suggestioni di carezzevole psichedelia.
Nulla di “nuovo”, dunque, e tuttavia talmente ben fatto da non destare alcuna obiezione in merito alle scelte espressive di un gruppo intimamente radicato in questa “antica” mistura di folk, pop, blues e rock n’ roll.
La prima parte dell’opera è la migliore o quantomeno la più “digeribile” per una platea rockofila ad ampio spettro, grazie alla verve di “You make every lie come true”, alle foschie malinconiche di “It ain't easy” e alle vaporose trame Beatles-iane di “Taste of heaven”, seguite a ruota dal tocco CSN&Y concesso a “Never ready to go”, dall’accorata ballata “The forgiveness tree” e dalla ruvida “When the moon cries wolf”, pulsante di fervido orgoglio rhythm n’ blues.
Da qui in avanti il clima della raccolta si sposta in maniera piuttosto risoluta verso territori squisitamente country, un ambito magari un po’ meno conforme ai gusti dei lettori di questa webzine e in ogni caso rappresentato da tracce non particolarmente avvincenti pure per gli estimatori del genere, i quali ritengo potranno inserire con difficoltà “Trader's south”, “Leave him” e “Sit with my soul” tra i loro brani preferiti del 2025.
A sigillare i profondi contenuti di “The speaker wars” arriva, infine, la languida “I wish you peace”, emblema di un auspicio corale a cui, fuor di retorica, non si può far altro che unirsi, sostenendolo con convinzione ben consapevoli dei risvolti tragicamente utopistici dell’annosa questione.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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