“
Siete un nero nel profondo sud degli Stati Uniti negli anni 20 del 1900 e correte a perdifiato inseguito da dei bianche razzisti perché vi siete permessi di scambiare quattro chiacchiere con la loro sorellina minore, mentre i piedi nudi cominciano a sanguinare a causa del terreno, venite salvato miracolosamente da un uomo bianco che vi fa salire sul suo furgone mentre fuggite a tutta birra”.
Potrebbe essere una storia che ispirerebbe un blues? Forse, ma i
The Dead Daisies, se ne intendono, e verso questa musica profonda, antica ed amara hanno voluto tributargli un omaggio.
Questo sentito omaggio verso i padrini di tuttala musica rock a venire e giù giù verso le sponde più dure del genere è questo nuovo album di cover rigorosamente blues e venate di hard.
Qui abbiamo dei classiconi intramontabili riletti da questo supergruppo di rocker incalliti; sentire la vigorosa “
Boom boom” con la voce potente di
Corabi non ha prezzo, come l’amara “
The thrill is gone” uscita dalla penna di
B. B. King ed interpretata con anima e cuore; se proprio vogliamo mettere il carico da venti ecco “
Crossroads”, la mitica “
Black Betty” ed il supercapolavoro portato alla ribalta dal film “
The Blues Brothers” di
John Landis, “
Sweet home Chicago”.
Qua e là, sentirete far capolino un’armonica a bocca per dare quel senso di genuinità in più al tutto; i nostri interpretano con vigore una formula antica ma sempre attuale, un disco che è stato registrato in Alabama, uno dei posti dove il blues è nato, grande tributo da avere e conservare.
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