I
Grog sono una Brutal death metal band portoghese dalle forti tinte Grind attiva dal lontano 1991.
Nati a Oeiras, hanno mantenuto negli anni un’impronta estremamente brutale e intensa. Allo stato attuale hanno all’attivo quattro full-length:
"Macabre Requiems" (1996), "Odes to the Carnivorous" (2001), "Scooping the Cranial Insides" (2011) e
"Ablutionary Rituals" (2017). Si apprestano inoltre, in questi giorni di metà giunto 2025, a rilasciare il quinto:
"Sphere of Atrocities" (
Helldprod Records).
"Sphere of Atrocities" si presenta come un disco di poco più di mezz'ora di Brutal/Grind che più vecchia maniera non si potrebbe, sia per attitudine stilistica che per lavoro svolto in fase di produzione. Suoni ruvidi, sferraglianti e moderatamente lo-fi che supportano le dinamiche al fulmicotone scatenate dai
Grog, i quali si muovono su strutture Brutal death metal piuttosto lineari dove si inseriscono le classiche sfuriate Grind – con tanto di tipica doppia voce – e sporadici rallentamenti dal sapore "sludge", in cui la venatura Hardcore è estremamente marcata.
I portoghesi asfaltano tutto ciò che gli si para davanti fondendo i due generi – Grind e Brutal – in misura piuttosto bilanciata; il che conferisce alle loro composizioni la giusta articolazione strutturale, in grado di renderle degne di interesse senza tuttavia debordare negli eccessi tecnici del Brutal odierno, che spesso vanno a discapito del feeling. Anzi, come nel loro splendido esordio del '96, i
Grog puntano tutto su un'attitudine intransigente e sulla loro capacità di instaurare il giusto feeling con l"ascoltatore, facendo leva sulla primordialità della loro vena artistica, veicolata tramite hooks azzeccati e intuizioni coinvolgenti.
Niente di nuovo con
"Sphere of Atrocities".... ma noi ci divertiamo così.
Recensione a cura di
DiX88
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