Ritornano i thrasher siciliani con un monicker rinnovato ma soprattutto una label nuova che per certi versi è un ritorno a casa.
Il terzo album è considerato a ragione l’album della maturità ed il terzetto non spara cartucce a salve.
Anzi il thrash metal qui è velenoso, rabbioso, ci sono melodie ma anche iniezioni di metal estremo come in “
Dogma of war” dove c’è una sezione in blast beats, oppure vi troverete spaccati contro un muro mica tanto ideale perché è fatto di riff serrati concreti, cori riottosi e vocals al vetriolo come in “
Crown of separation”.
La formula è diventata ancora di più aggressiva con un’iniezione di thrash tedesco, perché in certi frangenti ho sentito la brutalità dei migliori Sodom oppure come in “
Welcome the destroyer” c’è persino un omaggio ai
Kreator ma poi si torna a picchiare con in aggiunta delle aperture melodiche ariose che sono solo parentesi per una breve sezione perché ecco in arrivo i proiettili sonori bollenti ed un chorus che acchiappa.
Due strumentali aprono e chiudono questo terzo lavoro con un bel lavoro di chitarre acustiche e assoli elettrificati ma che mettono in chiaro che l’atmosfera è tutt’altro che rassicurante.
Gran bel terzo sigillo, i tre della Trinacria non vogliono certo reinventare la ruota ma far sentire il proprio ruggito in mezzo a tanti coniglietti bagnati vestiti di pelle ma senza attitudine, imparate dagli
Xenos A. D. !
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